Alvo Tedaldi e la sua famiglia furono protagonisti del passaggio dalla Romagna "arcaica" a quella moderna. Gaspare (che si guadagnò il titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto per aver combattuto nella prima guerra mondiale) si muove da Gualdo, nelle colline nei pressi di Meldola, per occuparsi delle terre e degli animali del tenore Masini nella villa di "Castellaccio" (Massa Castello). Qui l'adolescente Alvo inizia un corso per corrispondenza di elettrotecnica, costruisce radio a galena e comincia a percorrere le strade della Romagna con il motorino per vendere i suoi prodotti. Qualche anno dopo, nel 1951, apre il negozio a San Pietro in Vincoli (RA). L'attività attira clienti da Ravenna, Forlì, Cervia e un po' tutta la Romagna. Coinvolge per diversi anni, oltre a una ventina di lavoratori (tecnici, installatori, commesse, segretarie contabili) i fratelli Gino, Eliana e Gigliola, oltre alla moglie Velia e a "Tunì", marito di Eliana. Nessuno meglio di questi curiosi romagnoli purosangue poteva essere interprete tra l'antica cultura contadina e le nuove tecnologie, di cui si scopriva velocemente la necessità. Nonostante le difficoltà dovute all'avvento degli ipermercati, Alvo e Velia pagarono le liquidazioni di tutti i dipendenti e continuarono l'attività ottenendo dal Comune di Ravenna il titolo di "negozio storico" nel 2010. La chiusura, "per sopraggiunti limiti di età" dei titolari è della fine del 2011.